Parlare di digitale nella didattica potrebbe sembrare facile, ma teorie, novità, paure e ansie sono elementi che rendono tutto più difficile. L’uso del digitale nella didattica è poi un tema diverso; non viene realizzato da tutti, alcuni “virtualmente” dichiarano di farlo, altri di volerlo fare, ma siamo davanti ad un numero tale di situazioni che trovare un filo unico è complesso.
Si potrebbe affermare che il digitale nella didattica sia di tendenza, tuttavia si va da un estremo all’altro: da chi al massimo proietta un video di YouTube a chi veicolerebbe tutti i contenuti solo tramite app. Come sempre, l’equilibrio dovrebbe essere l’atteggiamento corretto, senza dimenticare che la didattica dovrebbe essere modellata sulle esigenze degli studenti e non sui nostri desideri.
Sono docente di matematica e scienze alla scuola secondaria di I grado da trentatré anni attualmente e da 22 anni sono docente dai Salesiani di Valsalice a Torino. Ho assistito alla comparsa di questi strumenti, alla loro evoluzione per arrivare a quello che si può definire lo “tsunami”, anche tecnologico, provocato dalla pandemia che ha costretto chiunque ad avvicinarsi a questi mezzi, inclusi i più recalcitranti. Se per diverse ragioni la pandemia è ancora sul banco degli imputati, le riconoscerei, tuttavia, il merito di aver stimolato l’uso da parte dei docenti delle tecnologie digitali a scuola. La didattica digitale rappresenta una trasformazione senza precedenti, una delle evoluzioni più significative nel campo educativo che porta con sé un ventaglio di opportunità e, al contempo, una serie di sfide.
L’uso della didattica digitale ha permesso ai miei studenti di accedere a una vasta gamma di risorse, migliorando la qualità del loro apprendimento. Il digitale mi ha permesso di personalizzare il processo educativo, adattando i contenuti alle esigenze specifiche di ogni alunno, favorendo un approccio interattivo e ludico. Inoltre, ha permesso anche agli alunni con difficoltà di acquisire uno stile di apprendimento in cui sono i veri protagonisti!
Uno degli aspetti più rivoluzionari è la possibilità di apprendere in qualsiasi momento e luogo, alla propria velocità, apprendendo i concetti senza la vergogna di dover dire: “Possiamo ripetere? Non ho capito…” e non dimentichiamo che il digitale nella didattica, consente di imparare divertendosi, d’altronde le esperienze che suscitano in noi emozioni rimangono più impresse nella nostra mente.
L’aspetto di autovalutazione è facilitato dalle verifiche digitali che consentono agli studenti di acquisire una maggior consapevolezza dei propri errori e del proprio stile di apprendimento. Le possibilità offerte dagli strumenti digitali permettono di rivedere gli errori e di ripetere una prova, arrivando alla consapevolezza che un miglioramento sia possibile con la costanza. Il digitale facilita notevolmente l’applicazione dell’UDL (Progettazione Universale per l’Apprendimento) che consiste in un approccio all’insegnamento finalizzato ad offrire pari opportunità di successo a tutti gli studenti.
Nelle linee operative di tale approccio sono indicati alcuni aspetti: l’utilizzo di una varietà di strumenti finalizzati a rimuovere qualsiasi ostacolo all’apprendimento, introducendo metodi più flessibili e lezioni realmente inclusive, fornire modalità di verifica diverse, stimolare la partecipazione e aumentare l’interazione con i materiali didattici, permettendo la presentazione di prodotti con mezzi scelti dagli alunni. (1.continua)
Elena CRISTINO, docente Scuola Salesiana Valsalice