Sabato 4 aprile 2020 alle 12 dall’Arcivescovado di Torino l’arcivescovo di Torino e vescovo di Susa, mons. Cesare Nosiglia, in diretta streaming ha annunciato che il Sabato Santo 11 aprile 2020 alle 17 guiderà davanti alla Sindone – nella cappella della Cattedrale dove il Telo è custodito – una liturgia di preghiera e contemplazione, trasmessa sia in diretta televisiva sia sui canali e le piattaforme social. Al termine della diretta tv, sui social il dialogo e la riflessione continueranno con l’intervento di esperti e voci di “testimoni” del momento che stiamo vivendo.
Di seguito il testo dell’annuncio di mons. Nosiglia sabato 4 aprile.
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«Cari amici, migliaia e migliaia sono i messaggi che mi pervengono dalla gente, anziani e adulti e giovani, sani e malati per chiedermi che, nel momento di grave difficoltà che stiamo attraversando, si possa pregare durante questa Settimana Santa davanti alla Sindone, per impetrare da Cristo morto e risorto – che il Sacro Telo ci presenta in un modo così vero e concreto – la grazia di vincere il male come ha fatto lui, confidando nella bontà e misericordia di Dio.
Ho accolto volentieri questa richiesta e assicuro tutti che la realizzeremo Sabato Santo nel pomeriggio dalle 17 in avanti. A partire da quell’ora io presiederò una lunga preghiera davanti alla Sindone. Grazie alla televisione e ai social questo tempo di contemplazione renderà disponibile a tutti, nel mondo intero, l’immagine del Sacro Telo, che ci ricorda la passione e morte del Signore, ma che apre anche il nostro cuore alla fede nella sua risurrezione.
Più forte è l’amore. Questo è l’annuncio pasquale che la Sindone ci porta a rivivere e ci riempie il cuore di riconoscenza e di fede.
Sì, l’amore con cui Gesù ci ha donato la sua vita e che celebriamo durante la Settimana Santa è più forte di ogni sofferenza, di ogni malattia, di ogni contagio, di ogni prova e scoraggiamento. Niente e nessuno potrà mai separarci da questo amore, perché esso è fedele per sempre e ci unisce a lui con un vincolo indissolubile.
Papa Francesco nel suo messaggio per l’ostensione del 2013 ci ha detto che non siamo noi che contempliamo, nella Sindone, un volto che ha gli occhi chiusi dalla morte. Ma è lui che ci guarda per farci comprendere quale grande amore ha avuto per noi, liberandoci dal peccato e dalla morte. Quel volto parla al nostro cuore e ci comunica una grande pace ed è come se ci dicesse: abbi fiducia, non perdere la speranza, la forza dell’amore di Dio e del Risorto vince tutto.
Cari amici sparsi in tutto il mondo, vi attendo sabato prossimo alle 17 per elevare a Dio attraverso la contemplazione della Sindone una corale preghiera insieme al suo figlio Gesù nostro fratello e salvatore.
Sì, la Sindone lo ripete al nostro cuore sempre: più forte è l’amore».