Nell’ultimo decennio, la grande trasformazione del sistema dei media ha prodotto una vera e propria rivoluzione copernicana, che ha posto l’io-utente al centro del sistema, potenziando notevolmente la sua capacità di arbitraggio individuale: internet diventa così il dispositivo d’elezione del soggettivismo nell’epoca contemporanea. Lo evidenzia il 16° Rapporto Censis sulla comunicazione, “I media e la costruzione dell’identità”
La famiglia costituisce ancora di gran lunga il primo fattore di identificazione. Lo è per il 76,3% degli italiani e in misura maggiore per gli anziani (83,5%). L’essere italiano (39,9%) e il legame con il proprio territorio di origine (37,3%) si collocano a poca distanza l’uno dall’altro. Segue il lavoro (29,2%), una leva di identificazione più forte tra chi ha una età compresa tra 30 e 44 anni (39,1%). Poi la fede religiosa (17,2%) e le convinzioni politiche (11,8%). Solo dopo viene l’identità europea (10,9%). Ma per il 3,5% è il proprio profilo sui social network a determinarne l’identità, e questa percentuale sale al 9,1% tra i giovani: uno su dieci.
Si inaugurata una fase nuova all’insegna della primazia dello sharing sul diritto alla privacy: l’io è il contenuto e il disvelamento del sé digitale è diventata la prassi comune.
Qui la sintesi del rapporto