Negli insegnamenti del Politecnico le attività di laboratorio rappresentano momenti fondamentali per l’acquisizione delle abilità e delle competenze richieste da parte degli studenti, favorendo una più efficace assimilazione ed elaborazione delle nozioni fornite attraverso le lezioni in aula.
In questo contesto si inseriscono le attività svolte dal laboratorio VR@POLITO dell’Ateneo, mirate a supportare l’attività dell’Ateneo nel campo della Realtà Virtuale (Virtual Reality o VR) con finalità di ricerca e didattica. In particolare, dalla collaborazione tra il VR@POLITO, il POLI-Lab@home e l’Università di Heidelberg è nata VISEMO 3D, un’applicazione per esperienze laboratoriali che semplifichi la spiegazione di quei concetti più “astratti”, per cui anche l’esperienza laboratoriale sarebbe complessa da organizzare o non risulterebbe soddisfacente.
Il professor Fabrizio Lamberti del Dipartimento di Automatica e Informatica-DAUIN e del VR@POLITO racconta così le funzionalità dell’applicazione: “Con VISEMO 3D lo studente può immergersi in un mondo virtuale nel quale manipolare i blocchi tridimensionali utilizzati nell’esperienza attraverso le mani. L’applicazione consente di spostare il punto di vista sul mondo virtuale e cambiare la trasparenza dei blocchi per facilitarne la combinazione; offre inoltre strumenti ad hoc per effettuare le necessarie misure nello spazio 3D. L’applicazione può essere utilizzata mediante un qualunque sistema VR (anche costituito da uno smartphone personale e un cardboard) oppure acceduta attraverso un normale browser web. È possibile creare più stanze, e più studenti possono collegarsi contemporaneamente nella stessa stanza per un’esperienza collaborativa” Lorenzo Galante del Dipartimento Scienza Applicata e Tecnologia-DISAT e del POLI-Lab@home sottolinea che “le sperimentazioni hanno permesso di raccogliere un feedback estremamente positivo sia dal punto di vista degli studenti che da quello dei docenti. È stato possibile toccare con mano le potenzialità didattiche della VR. È quindi ragionevole ipotizzare una crescita del suo utilizzo come pure un incremento delle attività di ricerca volta allo sviluppo di nuovi strumenti.”