È stato recentemente approvato in Parlamento Europeo il rapporto sull’intelligenza artificiale che evidenzia l’importanza della presenza umana durante il funzionamento dei sistemi basati sull’intelligenza artificiale.
Il documento, punto centrale del piano di rilancio dell’economia post Covid-19 e approvato con 364 voti favorevoli, prevede un quadro giuridico comunitario che regoli tutti gli aspetti coinvolti in caso di utilizzo di AI, dal piano etico alla sua applicazione in ambito militare. Vengono richieste, infatti, la garanzia di supervisione ed eventuale intervento umano come sistema di prevenzione e controllo di comportamenti imprevisti e l’impegno da parte degli stati membri di destinare le tecnologie di AI al servizio del bene comune. L’Unione Europea ha rinnovato la propria volontà di rispetto dei diritti umani e della dignità umana e perché questo risulti possibile anche durante lo svolgimento di attività condotte da tecnologie con intelligenza artificiale è necessario che la responsabilità e gli obblighi del loro utilizzo ricadano sugli esseri umani incaricati del loro controllo.
Nel rapporto sono stati inseriti anche dei riferimenti alle armi autonome ma la strategia europea sembra muoversi verso un bando di questi sistemi poiché l’utilizzo di un’arma potenzialmente letale dovrebbe sempre essere sottoposta ad una decisione umana, presa in linea con i principi di proporzionalità e necessità definiti dal diritto internazionale umanitario. Il testo tratta anche della questione “deepfake”, che comporta la sovrapposizione di immagini reali su video preesistenti, dando così vita a bufale e truffe informatiche. Il contrasto di questo fenomeno viene considerato una priorità da tutti gli stati membri in quanto la diffusione di fake news è potenzialmente destabilizzante per molti paesi.
Ormai risulta difficile immaginare un modo senza AI e l’Unione Europea si sta facendo garante di un primo insieme di norme per la gestione di opportunità e rischi dell’Intelligenza Artificiale e la direzione intrapresa prevede un grande rafforzamento della fiducia nei confronti dell’AI basata proprio sulla centralità dell’essere umano.
Jasmine MILONE