Umani e vicini anche in DAD

 

La settimana scorsa (in presenza), in una Prima adorabile, mentre spiegavo animatamente, Carlotta ha alzato la mano. “Prof? Scusi! Ma si dice ‘mUorite’ o ‘morite’?” Essendo Carlotta una fanciulla insospettabile (riservata, precisa, educatissima…), ho ingenuamente risposto, senza sospettare che fosse uno scherzo-gioco. “Morite!”. Al che, come se Carlotta fosse il loro Massimo Decimo Meridio e “al suo segnale…”, si sono tutti accasciati, contemporaneamente, sul banco, con un gran tonfo (ho il sospetto che qualcuno abbia anche preso una gran capocciata…). Dopo un attimo di silenzio, ho iniziato a ridere e loro si sono “rianimati”, per proseguire la lezione, con maggior lena.

Questa mattina (in DAD), nella stessa Prima adorabile, mentre spiegavo animatamente, Carlotta ha alzato la mano. Grafica, questa volta.  “Carlotta, accendi il microfono e dimmi…”. “Prof? Scusi! Ma si dice ‘mUorite’ o ‘morite’?”. Ora: sarò anche una prof-polla, ma, questa volta, sono stata al gioco. “Morite!” e hanno spento tutti la telecamera contemporaneamente. È stato uno squarcio di poesia, la loro voglia di giocare ancora, adattandosi alla situazione. Abbiamo riso ancora di più, oggi. E abbiamo proseguito con una lievità rara in DAD. Quando mancavano cinque minuti, sapendo che avevano 5 ore di DAD consecutive, ho sentenziato: “Ragazzi. Vi regalo 5 minuti per riprendervi, andare a mangiare qualcosa e staccare un attimo gli occhi dallo schermo… Si dice: ‘disconnettUetevi’ o ‘disconnettetevi’?” Carlotta: “Si dice ‘grazie prof’”.

Comunque: domani provo in una Seconda che mi fa disperare: “Ragazzi! Si dice ‘tacciUo’ o ‘taccio’?”. Se funziona brevetto il metodo come alternativa al barattolino montessoriano… Accetto prenotazioni.

 

Gaia DE VECCHI, Istituto Leone XIII – Milano

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