Di recente Eric Adams, il Sindaco della Grande Mela, si è molto preoccupato dei potenziali rischi di cybersecurity rappresentati dall’utilizzo di TikTok sui dispositivi di proprietà della Città da parte dei propri dipendenti.
La famosa App rappresenterebbe infatti una minaccia alla sicurezza per le reti tecniche della città, in quanto la proprietà ByteDance (fondata dall’ideatore stesso di TikTok, Zhang Yiming) è cinese di natali e di proprietà (intellettuale e non solo).
I legislatori US hanno sottoposto alle autorità cinesi diverse richieste in merito a un possibile divieto a livello nazionale dell’App, per prevenire plausibili interferenze da parte del governo cinese che potrebbero insinuarsi con la condivisione di video di gattini, tutorial di makeup e parodie dell’impiegato medio.
L’FBI e la CIA, nei loro massimi esponenti, affermano che TikTok è una minaccia; il Governo Cinese infatti potrebbe controllare il software su milioni di dispositivi, gestire e veicolare contenuti al fine di allontanare gli americani, dividerli, creando così un problema di sicurezza nazionale.
TikTok giura e spergiura di aver intrapreso tutte le misure necessarie per garantire la salvaguardia dei dati degli utenti US (e speriamo non solo) “per costruire una piattaforma sicura, protetta e inclusiva” (e speriamo dappertutto).
Nonostante le rassicurazioni provenienti dal Sol Levante, in 30 giorni i dipendenti comunali americani si vedranno privati della possibilità di scaricare o continuare a utilizzare l’App sui propri devices aziendali.
Solo un dubbio a questo proposito: non siamo proprio noi occidentali il baluardo della difesa della libertà di pensiero e utilizzo dei mezzi social ogni volta che la Cina oscura il web o probisce a milioni di cinesi l’utilizzo di Facebook?
A postilla e per dovere di cronaca, ByteDance risulta la società non quotata di natali cinesi valutata in 75 miliardi di dollari, che la rende la società non quotata in borsa di maggior valore del pianeta.