A Torino la prima tappa dello SmartBus, il mezzo intelligente che insegna ai giovani come evitare i pericoli del web. Il bus è un’aula didattica virtuale, dove ragazze e ragazzi hanno la possibilità “giocare” con la prevenzione alla cybersicurezza simulando, ponendo domande e fornendo risposte, con l’aiuto dei tutor e dell’app didattica sviluppata da Parole O_Stili, associazione che ha l’obiettivo di responsabilizzare ed educare gli utenti della Rete a scegliere forme di comunicazione digitale non ostile.
L’iniziativa SmartBus è l’estensione all’Italia di un progetto Huawei già partito in alcuni Paesi europei e rientra in un folto bouquet di iniziative di corporate social responsability dell’azienda di telefonia. In Italia è stato implementato grazie proprio alla collaborazione con Parole O_Stili, che dei pericoli della rete ha fatto la sua mission tra gli adolescenti.
Huawei riporta un’indagine Ipsos-Changes Unipol del 2022 che sostiene che il 30% degli Italiani non percepisce il Cyber Risk come un pericolo, mentre il 17% dei cittadini non è in grado di valutare questo rischio e le relative conseguenze. E si inizia, purtroppo, da piccoli a sottovalutare la questione. La condivisione dei dati personali e delle foto è infatti una pratica estremamente diffusa anche tra i più giovani. Sempre nel 2022 la Polizia Postale e delle Comunicazioni e i Centri Operativi Sicurezza Cibernetica hanno registrato un aumento dei reati connessi ad abusi “tecnomediati” a danno di minori. In particolare, l’adescamento online ha coinvolto maggiormente la fascia dei pre-adolescenti (10-13 anni). Mentre i casi di cyberbullismo hanno interessato principalmente la fascia di età 14-17 anni. Attraverso il laboratorio posto nel bus i giovani potranno approfondire i temi legati alla protezione nel digitale e imparare come difendersi da immagini e parole moleste incontrate sul web, grazie ad un progetto didattico mirato a “fornire degli strumenti di protezione, prima di tutto culturali, e, perché no, magari aprire un futuro di opportunità nello stesso ambito.”
Jasmine MILONE