Piccola parrocchia e grandi imprese, la sfida del Pompei Student Lab

Possono i progetti di una piccola parrocchia attirare l’interesse della grande impresa? La risposta è sì se si riesce a fare rete e se i progetti hanno un impatto e caratteristiche di scalabilità. Terna, la società che gestisce la distribuzione dell’energia attraverso la rete elettrica nazionale ed Unicredit, il secondo gruppo bancario italiano, hanno scommesso sul PHP il Pompei Hackathon Project del Pompei Student Lab, la realtà nata all’interno della Parrocchia Madonna di Pompei a Torino.

Il progetto consiste nell’assicurare ai giovani universitari di poter partecipare a competizioni nazionali ed internazionali con uno spazio adeguato e tecnologicamente attrezzato. Gli atenei e le associazioni, anche a motivo della pandemia, non possono – specialmente la sera, la notte e nei giorni festivi – assicurare tali spazi che sono preziosi da diversi punti di vista. Dal lato culturale il progetto permette agli studenti di creare conoscenza insieme con colleghi di tutto il mondo, li educa a spendersi per il bene comune, le competizioni accolte al Pompei Student Lab devono avere queste caratteristiche, e poi facilita l’aggregazione e la conoscenza reciproca in tempi in cui permane il distanziamento e la solitudine. Il fatto che ciò avvenga in una parrocchia genera ulteriori inneschi di dialogo sulle grandi questioni e testimonia che la Chiesa può avere l’odore delle pecore anche quando le pecore sono elettriche.

Il PHP è un progetto riproducibile e scalabile in altre realtà, cittadine e non, ed attraverso la rete dell’Apostolato Digitale della Diocesi e la collaborazione con la Fondazione Carlo Acutis che patrocina l’intero progetto Pompei Student Lab, la sperimentazione torinese potrà diventare, fatte le opportune valutazioni, realtà anche in altri contesti ed in altre diocesi. Un punto di partenza dunque, possibile grazie alla generosità di molti ed alla scommessa che l’impresa può scegliere di fare, inquadrando così nuove forme di sinergie per il bene comune e la ripartenza. 

 

M.B.

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