«Perfect Behaviors. La vita ridisegnata dall’algoritmo» è la nuova mostra che collega il digitale alla realtà. È aperta al pubblico già dal mese di marzo, ospitata dalle Ogr Torino, e contiene opere di Universal Everything, Paolo Cirio, Eva e Franco Mattes, Brent Watanabe, Geumhyung Jeong e James Bridle.
«La mostra», spiega Giorgio Olivero, il curatore della mostra, «pone una domanda urgente: cosa succede quando l’ordine del mondo viene quotidianamente sostituito, aggiornato in modo invisibile dall’evoluzione tecnica? Ecco che ci accoglie e accompagna un senso di radicale incertezza: sappiamo che ci stiamo trasformando, ma non sappiamo ancora in cosa». Tutte le opere esposte, seppur – apparentemente – molto diverse tra loro sono rivolte verso un unico obiettivo: aiutare noi spettatori a scorgere ciò che, invisibilmente, ci è più vicino.
Esse descrivono mondi con folle sintetiche disposte in comportamenti perfetti, offrono inventari di centinaia di brevetti aventi intenzioni manipolatorie, mostrano videogiochi che – per essere giocati – non hanno più bisogno dell’intervento umano, raccontano la sofferenza dei bot umani incaricati di ripulire il flusso lasciato dai social e ci presentano accessi a dimensioni di intelligenze altre ed autonome.
Massimo Lapucci, Ceo delle Ogr Torino, ha dichiarato: «Il ruolo delle Ogr quale catalizzatore del progresso ci richiede innanzitutto di facilitare l’incontro tra profit e non-profit, tra livello locale, nazionale e internazionale, e tra startup, scaleup, corporate e investor, ma anche tra diverse discipline: metaverso e finanza, inclusione e gaming. La mostra, grazie a sei artisti d’eccezione, vuole essere una riflessione sull’impatto che le nuove tecnologie e l’intelligenza artificiale stanno avendo e avranno sulle persone e sulla loro quotidianità, con l’obiettivo di accogliere punti di vista diversi, guardare il presente da nuove prospettive e formare cittadine e cittadini pronti ad affrontare con ottimismo un futuro migliore».