Quanto sono tutelati in Italia i servizi della pubblica amministrazione a vantaggio dei cittadini? Poco. Per questo è stata istituita dal Consiglio dei Ministri con decreto legge firmato dal premier Mario Draghi l’«Agenzia per la Cybersicurezza nazionale» (ACN), che si occuperà di preservare i sistemi digitalizzati della pubblica amministrazione dalle minacce sempre più frequenti degli attacchi informatici, volti alla sottrazione di dati oppure programmati a genio per mandare in tilt i server. Quando capitano queste eventualità, i consociati sono penalizzati, se si pensa per esempio ad un guasto generale di sistema.
L’operazione messa in atto dal Governo intende modernizzare le strutture della pubblica amministrazione digitale intervenendo con due strutture: il «Computer Security Incident Response Team» (CSIRT Italia) avrà il compito di intervenire tempestivamente in caso di attacchi informatici. Il secondo organo è il «Nucleo per la cybersicurezza», che dovrà elaborare e gestire tutte le situazioni di pericolo in essere o future segnalate dal CSIRT, facendo anche un’operazione di monitoraggio di sistema.
L’Italia è ancora molto indietro rispetto agli altri Stati europei nel campo della cybersicurezza e nell’analisi del rischio esterno, perché oggi una macchina complessa come quella statale potrebbe essere messa temporaneamente fuori uso con un attacco hacker. Quindi c’è urgenza di rafforzare le nostre strutture pubbliche anche in questa dimensione.
L’agenzia per adesso si avvarrà di 300 unità di dipendenti selezionati in base a competenze specifiche richieste dal settore: molti saranno trasferiti da altri uffici pubblici. Essendo stata appena istituita, il Governo si riserva la possibilità di incrementare il numero degli addetti ai lavori e dettagliarne ulteriormente le sue funzioni con nuovi decreti.
L’importanza dell’operazione, si può ricavare dalle cifre stanziate dallo Stato: 41 milioni di euro per il 2022, 70 milioni per il 2023, 84 per il 2024 e 122 dal 2027 in avanti.
Federico CORTES