Spei Satelles dunque, il 27 marzo è stata annunciata una storica missione nello spazio promossa dal Dicastero per la Comunicazione della Santa Sede e che ha convolto diversi attori tecnici ed istituzionali come meglio raccontato nelle altre pagine del giornale.
Apostolato Digitale è stato protagonista di questa avventura e lo sarà nei mesi a venire.
In particolare, rispetto al futuro della missione, è importante sottolineare come la missione sarà aperta a tutti, infatti, chiunque voglia essere custode della speranza insieme a Papa Francesco potrà partecipare alla missione compilando il form, sul sito www.speisatelles.org, ed ottenendo così una ideale boarding pass. Questa prassi, tipica delle missioni spaziali della Nasa degli ultimi anni, si caratterizza nella missione Spei Satelles per il fatto che, oltre ai propri dati, viene anche richiesto di impegnarsi concretamente a fare un’opera di misericordia corporale o spirituale. I nomi saranno scritti nel cielo perché si è creato fraternità sulla terra dunque. I nomi infatti saranno inseriti in un chip che volerà a bordo del satellite.
“Spei Satelles è un segno profetico e un unicum storico – così lo descrive don Luca Peyron direttore dell’Apostolato Digitale durante la presentazione – ha coniugato la tecnologia più alta e complessa con i suoi contenuti di senso e di valore, a dirci come la tecnica di oggi e di domani debba sempre di più avere come scopo il prendersi cura dell’umano e del creato. In modo inedito la tecnica si è messa a servizio della Parola, la tecnologia è spesa non per un fare ma per un esserci, non per conseguire un effetto misurabile ma al servizio del più imponderabile ma necessario bene: la speranza”.