Secondo un recente studio del Parlamento europeo sarà tra l’11% e il 37% l’aumento stimato della produttività del lavoro grazie all’Intelligenza artificiale, entro il 2035. Alle resistenze al cambiamento si contrappongono, quindi, opportunità di miglioramento della qualità di vita lavorativa in azienda e negli studi professionali. Soprattutto se si considera che il 14% dei posti di lavoro nei paesi dell’OCSE sono automatizzabili e un altro 32% dovrebbe affrontare cambiamenti. Tra questi si collocano le professioni contabili in azienda e negli studi professioni
L’intelligenza artificiale è in grado di elaborare una quantità di dati superiore alle capacità umane: riesce a farlo in breve tempo, imparando mentre “digerisce” i dati grazie al machine learning. L’intelligenza artificiale ha il potenziale per apportare cambiamenti fondamentali alle attività aziendali.
La tecnologia intelligente può consentire un’analisi efficace di intere popolazioni di dati e permette di identificare con rapidità, all’interno di corposi report, valori anomali ed eccezioni, specie quelli a rischio di frodi. L’apprendimento automatico può essere utilizzato per codificare automaticamente le voci contabili e metterle a sistema, generando i report con ridottissimi margini di errore.
Affinché l’intelligenza artificiale possa essere utilizzata al meglio nel mondo amministrativo è necessaria la creazione di un ecosistema favorevole per la comprensione delle potenzialità. Tuttavia, analizzando le potenzialità di apprendimento automatico e di miglioramento nella velocità di esecuzione di carichi lavorativi ripetitivi, emerge anche la carenza ad oggi di una conoscenza profonda soprattutto da parte dei manager privati e pubblici, nonché dei professionisti, che potrebbero maggiormente beneficiare degli impatti dell’intelligenza artificiale. Pertanto, maggiore crescita in termini di dibattito scientifico accanto a casi studio pratici potranno incrementare la consapevolezza e l’applicazione di soluzioni innovative a favore dello sviluppo e della crescita.
Tra le diverse aree aziendali, quella di amministrazione e controllo si occupa della redazione del bilancio e ne gestisce anche la dimensione finanziaria. Oltre al presidio della documentazione e alla gestione dei dati, ottempera alla compilazione della contabilità generale e alle operazioni di budget. Allo stato attuale, questi compiti sono svolti per mezzo di software gestionali che permettono tracciabilità delle transazioni e supporta l’area aziendale negli adempimenti. L’avanzare dell’intelligenza artificiale in questo campo risulta inevitabile e sfocerà in un rapido cambiamento del paradigma noto. Autorevoli studiosi sono concordi nell’affermare che la nuova tecnologia sarà in grado di svolgere i compiti amministrativi che consumano le risorse dei manager. In particolare, si identificano come elementi interessati dal cambiamento il tempo e i costi, sui quali l’intelligenza artificiale impatterà in maniera positiva. Ad esempio, nell’ambito della contabilità, il contributo scientifico di Gulin nel 2019, avvia una identificazione dei campi di applicazione dell’Intelligenza artificiale, individuando tra le opportunità l’accesso in tempo reale e al maggiore numero di fonti attraverso l’utilizzo di questa tecnologia.
L’IA è intesa sia come tecnologia in grado di condizionare e sviluppare le competenze umane, ma anche come opportunità di investimento t in grado di accompagnare l’azienda nella raccolta e definizione di obiettivi numerari e figurativi declinandoli e trasformandoli in elementi economico-finanziari ed elementi declinabili all’interno dei report sul capitale intellettuale.
Alla critica diffusa che l’uso dell’intelligenza artificiale potrebbe portare alla scomparsa di molti posti di lavoro occorre rispondere con attenzione: l’intelligenza artificiale modificherà il mercato del lavoro e le competenze richieste; potrà generare altri e migliori posti di lavoro. Tuttavia, è cruciale che ci sia l’adeguata formazione che sia orientata ai temi tecnologici. La tecnologia deve essere un’opportunità dominabile, non deve essere subita. Le applicazioni di intelligenza artificiale possono esser pericolose se mal progettate, utilizzate in modo improprio o hackerate; un uso non regolamentato dell’intelligenza artificiale potrebbe condurre a pericolose perdite di controllo.
Silvana SECINARO, Università di Torino – Dipartimento di Management