Negli ultimi anni, la tecnologia e l’innovazione hanno toccato anche la realtà del lavoro, un totem prima quasi inespugnabile costituito da una serie di leggi divenute, nel tempo, quasi intoccabili (ad esempio lo Statuto dei lavoratori, la cui prima modifica si ebbe solo con il Governo Renzi…dopo più di 40 anni…).
L’avvento della pandemia ha poi accelerato e trasformato alcuni processi che altrimenti avrebbero richiesto anni.
Per esempio, le call online sono diventate innumerevoli, oggi sono ormai un’abitudine e, come si fa spesso con tutte le cose comode, si è addirittura andati oltre, facendo diventare talvolta le nostre giornate un insieme di riunioni in rete e quindi, per qualcuno molto spesso, una vera e propria scocciatura…
Indubbiamente qualcun altro potrebbe ammettere invece di sentirsi comunque a proprio agio e comodo durante questi incontri virtuali, altri potrebbero sentirsi quasi in gabbia e, per gli amanti della linea, questo immobilismo potrebbe certamente creare qualche senso di colpa per qualche chiletto in più…
È il prezzo del cambiamento, ogni cambiamento, infatti, prevede dei costi più o meno salati per ognuno di noi.
Tra questi costi si evidenzia sicuramente quello sociale che attiene a delle precise circostanze, tra tutte, la limitazione dei momenti d’incontro…, gli spazi conviviali ridotti, ecc.
Il semplice caffè bevuto in compagnia è divenuto sempre più una rarità, si è cercato di ovviare con i caffè virtuali ma non mi sembra si sia ottenuto lo stesso successo…
Il reale valore sociale del lavoro
Tutto ciò, ci porta inevitabilmente a riflettere sul reale valore sociale del lavoro, ecco quindi una semplice disamina di alcuni fenomeni che, in tal senso, ho preso in considerazione…
L’aspetto più importante da considerare è quello espresso nella nostra Costituzione che descrive il lavoro come un valore supremo della vita economica e sociale del Paese. Già questo punto sottolinea la volontà del legislatore di considerare l’aspetto sociale di rilevante importanza, tanto che la stessa attività economica viene poi descritta addirittura come “bene comune”.
A tal riguardo, il valore in ambito sociale viene rappresentato dalle aspirazioni e dai desideri comuni di una collettività che, manifestandosi attraverso gli individui, inevitabilmente influenza il perseguimento delle modalità di attuazione ed il raggiungimento dei risultati previsti da un’organizzazione.
Il lavoro quindi non è più solo un mezzo indispensabile per rafforzare il senso individuale di utilità e appartenenza, fornendo semplicemente risorse finanziarie. L’attività lavorativa diviene centrale anche per altri aspetti, in particolare per il suo ruolo di meccanismo di socializzazione, di fonte di scambio sociale e di identità individuale.
Insomma è un modo di porci e proporci nel mondo, sentendoci parte di un qualcosa d’importante…costruito da noi e per noi.
È quell’agire insieme che diviene il collante che permette di tenere insieme i diversi aspetti del vissuto lavorativo: il lavorare con gli altri, la disponibilità, il raggiungimento degli obiettivi, i momenti di gioia ma anche le difficoltà, le paure, le ansie, ecc…
Quel collante determina quello che comunemente chiamiamo: il valore sociale.
Infatti, mediante l’attività lavorativa, l’uomo non solo trasforma la realtà adattandola alle proprie necessità, ma realizza anche sé stesso come uomo, in un certo senso, migliora, «diventa più uomo».
I valori del lavoro
Ma quali sono i valori del lavoro?
Possiamo contare otto valori principali che possono essere raggruppati in:
- Status.
- Professionalità
- Sviluppo di sé stessi.
- Relazioni.
- Indipendenza.
- Sfida.
- Senso sociale.
- Stabilità
(Fonte: ricerca svolta dall’Università di Genova da Rotondi e Ugolini Neurosystemics n° 6/2016)
Tutti questi sono aspetti, che tratterò singolarmente nei prossimi articoli, a cui noi tutti siamo sensibili e che sviluppiamo all’interno del nostro contesto lavorativo, ambito nel quale ci troviamo a trascorrere la maggior parte della nostra giornata.
Lavorare, infatti, ci permette di ottenere molte cose oltre alla paga mensile: status e identità, comunità e connessione sociale, la possibilità di svolgere compiti che troviamo stimolanti e l’opportunità di dare un contributo positivo alla società.
Tutti questi elementi rendono il lavoro soprattutto “significativo” per ognuno di noi.
Con il l’attività lavorativa (se il lavoro è dignitoso) l’essere umano realizza la sua autonomia personale, punto essenziale della sua dignità, partecipando allo sviluppo economico, sociale e culturale dell’umanità; dà prova dei propri talenti ed il mondo del lavoro mi sembra abbia, sempre più, bisogno di individui talentuosi.
Le diverse opportunità offerte dal lavoro
L’attività lavorativa quindi ci offre diverse opportunità: ci permette di intessere relazioni sociali e ci permette di avere una vita dignitosa e libera: dignitosa perché, lavorando si può guadagnare e, guadagnando, si può vivere agiatamente, ma anche libera perché grazie al lavoro si possono fare delle scelte in piena autonomia e non mi sembra poco…mi sento oltretutto di poter dire, molto serenamente, che quindi, in determinate condizioni, è davvero Bello lavorare! E voi cosa ne pensate…?
(2.fine)
Andrea CAROVIGNO