N3well è in crisi ed è costretto a rivolgersi a uno psicologo perché incolpato dalla gente di tutti i guai del mondo. La cosa potrebbe essere considerata poco importante, se non che N3well è un robot, dotato di intelligenza artificiale generale (ragiona come gli esseri umani, solo molto più velocemente), ed è il protagonista del fumetto realizzato da AIxIA l’Associazione Italiana per l’Intelligenza Artificiale, e dal Consiglio Nazionale delle Ricerche, disegnato da Diego Cajelli e Andrea Scoppetta.
N3well racconta della tecnologia che corre più in fretta della società e si ritrova tutti contro; di una comunità scientifica che troppo orgogliosa della propria invenzione ne riconosce solo i pregi e non comprende le paure e la diffidenza del resto dell’umanità. Il robot N3well viene presentato come una soluzione ad innumerevoli problemi che affliggono gli esseri umani, ma il pubblico fa subito notare che si tratta solo di un giocattolo costoso, che viola la privacy, che potrebbe essere usato in guerra e – soprattutto – che toglierà posti di lavoro alle persone in carne e ossa.
Il robot che riesce ad empatizzare e fa sue tutte le preoccupazioni della folla, durante la presentazione al mondo si sente sopraffatto e, consapevole di aver deluso le aspettative degli scienziati suoi creatori, si rannicchia in un angolo in preda ad un attacco di panico.
Il fumetto racchiude questo e molti altri temi che affrontiamo quotidianamente dal lancio delle prime innovazioni: i posti di lavoro persi a causa dell’automazione, il rifiuto fino ad arrivare alla violenza nei confronti delle macchine, l’onnipresente concetto di umorismo, che da sempre fa da spartiacque fra intelligenza umana e artificiale. Ma l’argomento che fa da sfondo e che lega tutta la storia è proprio la critica al tecnosoluzionismo, quell’illusione che ci spinge ingenuamente a credere che la tecnologia da sola possa fornici tutte le risposte e che tutti i problemi del mondo possano essere risolti unicamente con una soluzione tecnologica.
Jasmine MILONE