La Chiesa di Torino, tra le prime, risponde con prontezza. Il 5 novembre 2019 l’Arcivescovo ha ufficialmente presentato il Servizio Diocesano per l’Apostolato Digitale. Il suo scopo è delineato con chiarezza dal decreto di costituzione: coordinare un lavoro di studio continuo sulla cultura digitale e la rivoluzione tecnologica promuovendo il dialogo tra la compagine ecclesiale e quella sociale, ed in special modo accademica; accompagnare i diversi ambiti pastorali nella riflessione e nella progettazione pastorale tenendo presente le nuove istanze dovute al digitale; accompagnare le comunità ecclesiali in una migliore presa di coscienza e discernimento della cultura digitale alla luce del Vangelo, offrire alla comunità ecclesiale e civile momenti di incontro e di studio su questi temi, promuovere pubblicazioni e quant’altro possa essere utile ad una migliore comprensione della cultura digitale ed ad una sua evangelizzazione.
L’apostolato digitale si inserisce all’interno della Pastorale Universitaria letta come pastorale dei saperi ed anello di congiunzione tra l’Accademica, la Chiesa ed il Territorio rispondendo ad una intuizione di Papa Francesco che nella Cristus Vivit scrive: «Gli universitari possono unirsi in modalità interdisciplinare per applicare le loro conoscenze alla risoluzione di problemi sociali, e in questo compito possono lavorare fianco a fianco con giovani di altre Chiese o di altre religioni».
Per questo il Servizio avrà una équipe che, per indicazione stessa dell’Arcivescovo, è costituita con una congrua percentuale di giovani. Come Pastorale Universitaria sentiamo la responsabilità, ed allo stesso tempo viviamo l’entusiasmo, per una sfida che è innanzitutto quella di leggere i segni dei tempi, suscitare un dialogo aperto dentro e fuori della Chiesa.
La rivoluzione digitale pone la questione del potenziale irreversibile dei suoi processi e la capacità di prefigurare mondi e scenari attraverso la sua virtualità. Per converso ha un potenziale così alto da illuderci di avere tra le mani la stessa capacità creatrice di Dio o di ingannarci nel determinismo tecnologico. Cominceremo il nostro servizio dando subito parola e voce ai giovani.
Dal 7 al 10 novembre, in concomitanza con il Festival della Tecnologia del Politecnico, 24 studenti di diverse facoltà, cattolici, ebrei e musulmani, si confronteranno con il pensiero dei più grandi esperti convocati a Torino. Questi giovani metteranno poi parola su questi grandi temi coadiuvati da ricercatori dell’Università, del Politecnico e della Cattolica di Milano, da esperti del Centro per l’Unesco di Torino e dall’équipe diocesana di Young Caritas.
L’esisto del lavoro sarà una pubblicazione ed una esperienza di vita che verranno presentate non solo in diocesi, ma nei principali atenei italiani, sino a giungere a Trieste in occasione dell’European Science Open forum in luglio, la più rilevante manifestazione europea focalizzata sul dibattito tra scienza, tecnologia, società e politica. Giovani che si metteranno a servizio della verità, di cui scoviamo l’imprevedibile bellezza anche in un mondo di codici binari.
don Luca PEYRON, Coordinatore del Servizio Diocesano per l’Apostolato Digitale