Nel documento finale del Sinodo ampio spazio alla questione digitale. Questo il paragrafo ad esso dedicato. Missionari nell’ambiente digitale.
a) La cultura digitale rappresenta un cambiamento fondamentale nel modo in cui concepiamo la realtà e ci relazioniamo con noi stessi, tra di noi, con l’ambiente che ci circonda e anche con Dio. L’ambiente digitale modifica i nostri processi di apprendimento, la percezione del tempo, dello spazio, del corpo, delle relazioni interpersonali e il nostro intero modo di pensare. Il dualismo tra reale e virtuale non descrive adeguatamente la realtà e l’esperienza di tutti noi, soprattutto dei più giovani, i cosiddetti “nativi digitali”.
b) La cultura digitale, quindi, non è tanto un’area distinta della missione, quanto una dimensione cruciale della testimonianza della Chiesa nella cultura contemporanea. Per questo riveste un significato particolare in una Chiesa sinodale.
c) I missionari sono sempre partiti con Cristo verso nuove frontiere, preceduti e spinti dall’azione dello Spirito. Oggi tocca a noi raggiungere la cultura attuale in tutti gli spazi in cui le persone cercano senso e amore, compresi i loro telefoni cellulari e tablet.
d) Non possiamo evangelizzare la cultura digitale senza averla prima compresa. I giovani, e tra di loro i seminaristi, i giovani preti e i giovani consacrati e consacrate, che spesso ne hanno una esperienza diretta profonda, sono i più adatti per portare avanti la missione della Chiesa nell’ambiente digitale, oltre che per accompagnare il resto della comunità, compresi i pastori, a una maggiore familiarità con le sue dinamiche.
e) All’interno del processo sinodale, le iniziative del Sinodo digitale (Progetto “La Chiesa ti ascolta”), mostrano le potenzialità dell’ambiente digitale in chiave missionaria, la creatività e la generosità di coloro che vi si impegnano e l’importanza di offrire loro formazione, accompagnamento, possibilità di confronto tra pari e collaborazione.
f) Internet è sempre più presente nella vita dei ragazzi e delle famiglie. Sebbene abbia un grande potenziale per migliorare la nostra vita, può anche causare danni e ferite, ad esempio attraverso bullismo, disinformazione, sfruttamento sessuale e dipendenza. È urgente riflettere su come la comunità cristiana possa sostenere le famiglie nel garantire che lo spazio online sia non solo sicuro, ma anche spiritualmente vivificante.
g) Ci sono molte iniziative online legate alla Chiesa di grande valore e utilità, che forniscono un’eccellente catechesi e formazione alla fede. Purtroppo ci sono anche siti in cui le tematiche legate alla fede sono affrontate in modo superficiale, polarizzato e persino carico di odio. Come Chiesa e come singoli missionari digitali abbiamo il dovere di chiederci come garantire che la nostra presenza online costituisca un’esperienza di crescita per coloro con cui comunichiamo.
h) Le iniziative apostoliche online hanno una portata e un raggio d’azione che si estende oltre i confini territoriali tradizionalmente intesi. Questo solleva importanti quesiti su come possano essere regolamentate e a quale autorità ecclesiastica competa la vigilanza.
i) Dobbiamo anche considerare le implicazioni della nuova frontiera missionaria digitale per il rinnovamento delle strutture parrocchiali e diocesane esistenti. In un mondo sempre più digitale, come evitare di rimanere prigionieri della logica della conservazione e liberare invece energie per nuove forme di esercizio della missione?
j) La pandemia da COVID-19 ha stimolato la creatività pastorale online, contribuendo a ridurre gli effetti dell’esperienza di isolamento e solitudine vissuta in particolare da anziani e membri vulnerabili delle comunità. Anche le istituzioni educative cattoliche hanno utilizzato efficacemente le piattaforme online per continuare a offrire formazione e catechesi durante i lockdown. È bene che valutiamo che cosa questa esperienza ci ha insegnato e quali possano essere i benefici duraturi per la missione della Chiesa nell’ambiente digitale.
k) Molti giovani, che pure cercano la bellezza, hanno abbandonato gli spazi fisici della Chiesa in cui cerchiamo di invitarli a favore degli spazi online. Ciò implica la ricerca di modi nuovi per coinvolgerli e offrire loro formazione e catechesi. Si tratta di un tema su cui riflettere pastoralmente.