Kuwait News debutta la giornalista «artificiale»

L’Intelligenza Artificiale è entrata anche all’interno del settore giornalistico: l’emittente del Kuwait – Kuwait News – ha annunciato di aver “assunto” (sarebbe meglio dire realizzato) Fedha, la prima giornalista robot, guidata dall’IA, al mondo.

Kuwait News ha spiegato che si tratta di un test per misurare il vero potenziale dell’intelligenza artificiale nell’offrire contenuti nuovi e innovativi.

Fedha – un antico nome kuwaitiano che significa argento, che si ricollega al colore dei robot – si è presentata tramite un breve video (13 secondi di durata), pubblicato sull’account Twitter dell’emittente Kuwait News, che ha immediatamente ricevuto moltissime reazioni, anche critiche, sul social media, tra cui quelle di giornalisti che hanno espresso pubblicamente i loro timori connessi alla disinformazione, alla diffusione di fake news e alla minaccia ai posti di lavoro.

La presentatrice virtuale si mostra come una donna con capelli biondi e occhi azzurri, indossa una maglia bianca e una giacca nera e, per il momento, si esprime solo in lingua araba. Molte critiche giunte dall’interno del Kuwait fanno riferimento proprio all’aspetto dato al sistema di AI, che ha tratti e abbigliamento tipicamente occidentali. A queste contestazioni il giornale ha risposto che la scelta è derivata dalla volontà di rappresentare anche l’alto numero di abitanti Kuwait e spettatori dell’emittente provenienti da paesi stranieri. La prima frase che ha pronunciato in TV è stata «Sono Fedha, il primo presentatore in Kuwait che lavora con l’intelligenza artificiale a Kuwait News. Che tipo di notizie preferisci? Sentiamo le vostre opinioni». Si comprende perciò che la giornalista non si atterrà solamente a “leggere” le notizie ma cercherà un vero e proprio dialogo con lo spettatore così che possa raccontare le storie che più possono interessare al pubblico.

Per ora Fedha ha il compito di leggere i notiziari ma il direttore non esclude che, in futuro, possa essere utilizzata anche per altri scopi.

Anna SBARDELLATI

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