Imparare la tecnica chirurgica su una piattaforma di simulazione

L’utilizzo di tecnologie all’avanguardia non è una novità per il settore chirurgico ma l’Università di Torino è andata oltre. Con l’inaugurazione della Scuola di Specializzazione in Neurochirurgia – UpSurgeOn Academy – è diventato il primo ateneo al mondo in cui è presente un corso di tecnica chirurgica interamente basato su una piattaforma di simulazione.

Infatti, grazie alla tecnica del Scientific 3D Modelling, gli studenti hanno accesso a fedelissime riproduzioni anatomiche e, eliminando l’elemento dell’autopsia tradizionale, la partecipazione al corso è possibile anche da remoto, aspetto che permette il proseguimento della specializzazione nonostante le limitazioni previste durante la pandemia. Questo non è l’unico fattore che rende vantaggioso il ricorso a questo metodo, infatti, normalmente, gli specializzandi possono accedere alla sala operatoria solo in seguito a molti anni di pratica e, spesso, senza potersi confrontare con una moltitudine di casi rari e complessi. Inoltre, l’impossibilità di effettuare interventi con regolarità non permette l’esercizio e vanifica, quindi, i progressi ottenuti. Grazie a questo nuovo approccio alla specializzazione, gli studenti potranno svolgere più volte le procedure prima di applicarle ai casi reali, garantendo una maggiore sicurezza per il paziente nella sala operatoria.

Questo sistema produrrà anche un calo considerevole dei tempi di specializzazione che al momento si protraggono per circa dieci anni. Diminuiranno inoltre le spese delle strumentazioni specifiche, il cui costo elevato spesso conduce le aziende ospedaliere universitarie ad offrire una formazione solo superficiale allo staff chirurgico.

Ma questa tecnologia porta con sé una rivoluzione più profonda, rappresenta, infatti, l’unico metodo di formazione sostenibile e a basso costo, di fatto riproducibile in ogni area del mondo. Quindi l’UpSurgeOn Academy si traduce in un’applicazione della tecnologia per una maggiore equità e giustizia sociale, prospettando a livello globale una formazione più ampia e omogenea del personale sanitario.

Jasmine MILONE

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