Fake news in rete, come riconoscerle?

Le fake news dilagano on line, specie di questi tempi. Vediamo cosa sono e come si possono evitare. Partiamo con il definirle: si tratta di false notizie (non a caso “fake news”) ovvero informazioni non vere, fasulle, inventate, ingannevoli e rese pubbliche sul web, con il preciso intento di disinformare ovvero creare scandalo anche solo per attrarre un maggior numero di click attraverso i media.

Alcune sono macroscopicamente false, al punto che non riescono nemmeno a mistificare la realtà. Poi ce ne sono altre confezionate talmente bene che traggono in inganno e vengono consultate instillando il dubbio che siano vere. Queste sono senz’altro le più pericolose dalle quali esser guardinghi. Grazie a una recente ricerca dell’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico – Osce è stato fornito un Report che aiuta a districarsi tra le falsità on line suggerendo come fermarle, nonostante la loro ultraveloce diffusione nel web.

Anzitutto, occorre “ridefinire il ruolo della comunicazione pubblica in un ecosistema dell’informazione in evoluzione” dal momento che l’ambiente informativo è sempre più complesso e condizionato dal progresso tecnologico permettendo a tutti la condivisione di informazioni, specie sulle piattaforme online e dei social media con una rapidità e portata senza precedenti.

In secondo luogo, è essenziale stabilire una governance della comunicazione pubblica che dovrà essere formata da prove, aiutando a garantire che i pregiudizi siano identificati e affrontati, a vantaggio di una comunicazione più efficace. In terzo luogo, è necessario “valutare la comunicazione pubblica” per quanto ancora in troppi Paesi manchino metodologie istituzionali idonee ad effettuare considerazioni di questo tipo. Solo la sussistenza effettiva di valutazione (più) sistematiche sarà in grado di dimostrare il valore aggiunto delle comunicazioni, e conseguentemente la loro bontà. Il tutto a favore dell’utente finale cioè il lettore, proprio sul quale ci vogliamo soffermare: dal luminare al manager; dalla casalinga al professore, dall’adolescente all’anziano.

L’emergenza sanitaria ha portato, tra gli altri, a una “infodemia” ossia ad un’abbondanza di informazioni in cui è (stato) difficile districarsi; e la situazione di guerriglia tra Russia e Ucraina non è da meno. Se provassimo a delineare un identikit di una “fake news” finiremmo con l’essere semplicistici, vista la complessità del tema. Vogliamo, allora, offrire un filtro in prima battuta che consenta di vagliare la bontà delle notizie che si leggono, dando precedenza alle fonti, la provenienza di notizie da siti ufficiali di comprovata affidabilità siano esse governativi, noti giornali, istituzioni riconosciute (università, centri di ricerca, ecc.).

Eventuali dubbi potranno essere fugati verificando la notizia presso altra fonte, rammentando che spesso nelle fake news non vengono citate le fonti ovvero quelle poche citazioni sono manifestamente false ovvero incomplete. Sovente le fake news riportano titoli altisonanti: le notizie roboanti sono infatti nella maggior parte fasulle nonché prive di una qualche paternità. Adoperano un linguaggio assertivo, che non lascia spazio all’incertezza. Contengono contenuti troppo categorici e da ultimo ma non ultimo le persone citate sono fantasiose, talvolta anche bizzarre.

Ecco che come non esiste una ricetta completa, così non esiste un antidoto assoluto. Tuttavia, il proprio spirito critico è essenziale. Questo, ricordiamo, si forma dal pensiero che nasce dal leggere molto e attentamente per essere preparati, dal porsi di frequente domande senza mai accontentarsi di quel che si legge. Anche l’autore del pezzo va esaminato nel senso che va saggiato attraverso alcuni interrogativi come, ad esempio, se chiarisce o meno l’argomento trattato; se scrive in modo chiaro ed esaustivo adoperando un linguaggio formalmente corretto anziché manchevole; se è congruo, coerente, logico, rigoroso e trasparente in quel che divulga. A voi, ora, il giudizio.

Chiara Ponti
IT Legal e nuove tecnologie
Baccalaureata

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