Ecco gli «Smart bins», i cassonetti per pc e cellulari

Esistono dei cassonetti per la spazzatura detti «intelligenti» e sono una nuova forma di riciclo tecnologico. L’idea è nata da una formula della gestione dei rifiuti già esistente in Europa che consiste nel portare in centri specializzati o negozi di tecnologia i propri vecchi Pc e cellulari per un corretto smaltimento. Il progetto Enea ha ideato in ambito europeo dei cassonetti «intelligenti» in grado di riconoscere il tipo di rifiuto e premiare così i cittadini che ne fanno uso con sconti nei negozi di elettronica per sostituire i cellulari o computer che hanno appena smaltito. I dispositivi che utilizziamo contengono nei propri circuiti elementi come rame, argento e altri metalli il cui valore per singolo prodotto è limitato ma che possono dare vita ad altri oggetti, se accumulati. Inoltre, non sono da sottovalutare le conseguenze per la salute e per l’ambiente dello scorretto smaltimento delle componenti elettroniche ed in questo modo sarà possibile gestire in modo consapevole e più responsabile i propri rifiuti.

Gli «Smart bins» non solo concedono per ogni elemento dei buoni sconto e provvedo- no alla corretta suddivisione degli scarti tecnologici, aiutano anche a diffondere dati utili ed importanti sulle emissioni di CO2 , mostrando la riduzione dell’impatto ambientale generata grazie a questo piccolo gesto. Sono in grado di immagazzinare le informazioni e caricarle su un software che raccoglie tutti i dati sui dispositivi dal trasporto allo smalti- mento, rendendo l’operazione tracciabile.

I primi cassonetti sono stati posizionati in Italia a Cava de’ Tirreni, in provincia di Salerno, e a Trento con un gemellaggio della città di Bath in Inghilterra. È giunto il momento che l’Italia smaltisca in modo adeguato i propri rifiuti tecnologici, evitando di trasferirli in nord Europa per l’estrazione dei materiali e degli elementi riutilizzabili. Recuperare argento, rame e palladio significa non solo essere attenti all’ambiente, ma anche all’economia del paese con un occhio di riguardo verso un’economia circolare.

Lucrezia BARISELLI

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