Il settore dell’e-commerce è in costante crescita da quasi dieci anni e secondo l’indagine annuale condotta dall’Osservatorio eCommerce B2C Netcomm della School of Management del Politecnico di Milano, il valore degli acquisti condotti dai cittadini italiani arriva a toccare quota 34 miliardi di euro con una crescita del 14% rispetto all’anno passato. Come detto, una tendenza consolidata ma che ha visto un incremento sostanziale negli ultimi due anni di pandemia.
Il lockdown di marzo 2020 aveva fatto registrare ovviamente un boom di acquisti su piattaforme di e-commerce con numeri impensabili che sono ovviamente diminuiti con l’attenuarsi degli effetti della pandemia, ma che hanno visto la crescita attestarsi secondo le percentuali dell’anno precedente. A crescere maggiormente è il settore dei servizi che comprende il turismo e i trasporti, ma che ha visto un aumento considerevole dei guadagni riconducibili al settore grazie alla possibilità di acquistare online i biglietti per eventi e strutture recettive. Restano invece stabili e registrano una crescita più rallentata i settori che da più tempo sono entrati nelle diete di acquisto degli italiani, come i vestiti che tuttavia rimangono in vetta alla classifica dei prodotti fisici più acquistati online dagli italiani.
Secondo il report, nell’ultimo anno gli italiani hanno modificato anche le loro abitudini nell’acquisto di beni di prima necessità con un incremento del 17% nel solo anno 2021 di acquisti online nel settore alimentare. Tra le motivazioni c’è sempre quella legata alla pandemia che ha portato molti a preferire la comodità della spesa online e la nascita di piattaforme che consentono questa possibilità. Un mercato che dopo la rapida espansione di questi ultimi anni si va sempre più consolidando e che porta tuttavia degli interrogativi sull’impatto che lo sviluppo dell’e-commerce avrà sulle attività fisiche e se questo causerà un ridimensionamento del loro numero o una vera e propria scomparsa.