Cybercrime Italia al 4° posto

A dirlo sono i dati ricavabili dal rapporto annuale FireEye Mandiant M-Trends e che preoccupano sempre di più. L’Italia sembrerebbe (essere) il quarto Paese più colpito d’Europa.

Secondo questa indagine, gli attacchi avrebbero subito un aumento di quattro volte tanto, e i settori nel mirino sono il manufacturing, seguito dal retail, quindi i servizi legali/professionali.

La Società Medinant Intelligence afferma che “…Il tempo di permanenza mediano globale scende al di sotto di un mese: le capacità di rilevamento migliorano, ma il ransomware aumenta”.

Al riguardo, oltre cinquecento Organizzazioni, tra il febbraio 2020 e il maggio 2021, sarebbero state colpite da un ransomware (tipo di malware limitante l’accesso del dispositivo infettato, a fini estorsivi). Il Report ha inoltre evidenziato i dettagli critici sulle tendenze delle tecniche di attacco e di malware, la proliferazione di estorsioni causa ransomware, le crescenti minacce interne, oltre alle tendenze di targeting del settore e della pandemia, non a caso.

Come afferma, d’altra parte, Charles Carmakal, SVP e CTO di Mandiant, «L’estorsione multiforme e il ransomware sono le minacce più diffuse per le organizzazioni […]. Il furto di dati e la rivendita di accessi non autorizzati alle organizzazioni vittime rimangono elevati poiché gli attori di estorsioni e ransomware sfaccettati si sono allontanati dalle campagne puramente opportunistiche a favore di Organizzazioni che hanno maggiori probabilità di pagare grandi richieste di estorsione».

Anche il recente attacco alla piattaforma Kaseya è stato sfruttato come “cavallo di Troia” per attaccare con un ransomware migliaia di dispositivi gestiti.

Non è un caso poi che il ransomware e l’ecosistema dei cyber-criminali seguano le tendenze economiche globali, fattori che bene spiegano nazioni come il Regno Unito, la Francia e la Germania oltre all’Italia siano tra i Paesi più presi di mira rispetto ad altri Paesi europei. Il cyber crime è ormai una sfida globale, e di questo tutti dobbiamo esserne consapevoli.

Avv. Chiara PONTI, IT Legal e nuove tecnologie

 

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