Torino fa passi avanti nella riabilitazione attraverso la realizzazione di un nuovo esoscheletro per gli arti inferiori destinato ad accompagnare i pazienti neurologici nel loro percorso. Il nuovo esoscheletro si chiama ReHo ed è il prodotto di una ricerca condotta da Nimble Robotics Srl, la cui attività è prevalentemente orientata allo sviluppo e produzione di servizi innovativi dall’alto valore tecnologico, soprattutto dispositivi e sistemi per l’assistenza alla persona, la riabilitazione e la diagnostica.
Il primo ReHo è stato installato nei giorni scorsi al centro Puzzle di Torino, una struttura sociosanitaria sia per adulti che per bambini specializzata in gravi cerebrolesioni acquisite. L’esoscheletro è stato realizzato a partire dal progetto sviluppato presso il Politecnico di Torino noto come “P.I.G.R.O” ed è stato finanziato da Compagnia di San Paolo e dai fondi europei del bando Horizon 2020. ReHo è il frutto di uno studio durato cinque anni e che ha coinvolto diverse personalità scientifiche del territorio, come ad esempio la psicologa Marina Zettin, dirigente del centro Puzzle e docente presso l’Università degli Studi di Torino.
ReHo presenta importanti elementi innovativi: non prevede l’utilizzo di un tapis roulant, un vantaggio che permette al paziente di lavorare sul ripristino del cammino autonomo attraverso lo stimolo della propriocezione del corpo nello spazio, aiutandolo a recuperare più rapidamente l’equilibrio.
In aggiunta, il sistema sviluppato per questo progetto consente ai destinatari dei percorsi di anticipare i training riabilitativi grazie alla possibilità di fare esercizio in sospensione. Si distingue inoltre dagli altri esoscheletri che comunemente vengono utilizzati nei percorsi di riabilitazione perché vanta un valore aggiunto fondamentale: il nuovo esoscheletro torinese, infatti, consente ai pazienti di camminare sul pavimento e con le proprie scarpe, accelerando e migliorando il processo riabilitativo.
Jasmine MILONE