L’intervento dell’intelligenza artificiale non si ferma alle azioni a scopo di lucro. Secondo uno studio dell’Università di Stanford pubblicato su Nature Communications è possibile servirsi dei satelliti già in uso per mappare le città con un diverso fine, quello di verificarne lo status economico ed i livelli di povertà.
Grazie ad uno strumento che analizza i territori secondo indicatori quali strade, zone agricole, abitazioni ed illuminazione notturna è stata fatta una ricerca che ha permesso una valutazione sulle condizioni di circa 20mila villaggi africani. Servendosi del supporto dell’AI basata su algoritmi di deep learning è possibile il reperimento di molteplici informazioni oggettive. Così, grazie ad un processo di rielaborazione e raggruppamento automatizzato, i ricercatori hanno potuto restituire un’analisi più precisa della situazione socio-economica delle zone osservate. I dossier relativi ai villaggi sottoposti allo studio erano già disponibili ed in questo modo si è riusciti a testare la validità della ricerca e a comprendere le potenzialità del modello utilizzato.
Questo non è da considerarsi come un modello sostituivo a quello di ricerca basato su sondaggi condotti nei territori – precisa la relazione della Stanford – bensì come un programma integrativo che può intervenire dove l’essere umano ha delle lacune. Inoltre, con questo metodo, sembra possibile l’osservazione dello sviluppo di quei territori in cui si riscontrano difficoltà di analisi a causa della carenza di informazioni reperite secondo i metodi tradizionali. Dal confronto dei dati di cui dispone l’intelligenza artificiale è possibile avere risposte riguardanti le motivazioni di crescita o di recessione di alcune zone e suggerire programmi di azione mirati.
Si tratta di nuove possibilità per una comprensione più approfondita dei fenomeni socio-economici per progettare interventi precisi ed efficienti, favorendo la scelta di policy appropriate. Si tratta di una ulteriore possibilità per l’intelligenza artificiale: mostrare una via innovativa e funzionale alla lotta contro la povertà.
Jasmine MILONE