In seguito a numerosi anni spesi a scrivere di privacy nel trattamento dei dati, la giornalista Kashmire Hill ha
tentato di vivere nel XXI secolo senza l’utilizzo dei servizi erogati dalle aziende cosiddette Thech Giants. Ha
ammesso che l’esperimento non si è rivelato semplice, ma non solo per la quantità di azioni quotidiane che
svolgiamo online, ma perché i “cyber baroni” detengono un’enormità di canali e offrono svariati servizi
anche a produttori terzi. Per citare un esempio, molti piccoli rivenditori si servono del “Fulfillment by
Amazon” per le spedizioni, quindi anche acquistando da altri siti internet si incorre in realtà in un prodotto
impacchettato e spedito da Amazon. Inoltre, spesso viene sottovalutata la portata dei social network nella
nostra vita. “Finché non lo pubblichi, non è successo davvero”, si sente dire spesso, ed in effetti smettere in
modo unilaterale di controllare le notizie sulle reti di proprietà di Mark Zuckemberg causa un certo
isolamento dalla cerchia di amicizie più ampia. La difficoltà inoltre non si è fermata al mondo intangibile.
Apple e Google detengono anche tutti i software alla base dei nuovi smartphone, per questo la giornalista
si è dovuta servire di un cellulare che non si vede da tempo, un Nokia 3310, e questo ha significato dover
imparare nuovamente ad utilizzare il tastierino numerico ed il T9.
Questo “veganismo digitale” ha provocato due differenti reazioni, dice la Hill. Alcune persone infatti
ritengono che la difficoltà con cui è stato portato avanti l’esperimento indichi quanto questi prodotti e
servizi siano indispensabili nella nostra vita quotidiana e come, quindi, si dovrebbe smettere di interferire
con tentativi di regolazione del mercato digitale. Altre, invece, hanno sottolineato come questa sia la
riprova del potere monopolistico detenuto dai Big Tech e come si traduca in potere di controllo anche dei
mercati adiacenti. In ogni caso, pro o contro industria del digitale, è stato sicuramente dimostrato quanto
sia complesso, di questi tempi, disconnettersi.
Jasmine MILONE