Luca Peyron esplora il legame tra scienza, fede e tecnologia nel suo libro “Cieli Sereni”, proponendo un approccio multidisciplinare per educare le nuove generazioni e promuovere una spiritualità umana nell’era digitale.
Luca Peyron, giurista, teologo e sacerdote diocesano, propone una visione unica sul complesso rapporto tra scienza, fede e tecnologia. Attraverso il suo recente libro “Cieli Sereni”, pubblicato da Edizioni San Paolo nel 2023, Peyron ha già catturato l’attenzione del pubblico, vendendo ben 5 mila copie e ricevendo quattro ristampe. Questo testo riflette la sua esperienza come coordinatore delle attività culturali e pastorali di Spei Satelles, la prima missione spaziale organizzata dalla Chiesa Cattolica. Attualmente, Peyron partecipa come membro della delegazione italiana alla Fiera del Libro di Taipei, dove l’Italia è Paese Ospite d’Onore.
Il cielo come metafora di vita
Secondo Peyron, il cielo dovrebbe avere un ruolo più significativo nella vita quotidiana delle persone. Durante la Fiera del Libro di Taipei, ha dichiarato: “Il cielo dovrebbe abitare di più la vita delle persone.” La sua passione per l’astrofotografia emerge nel suo racconto, esplorando come l’osservazione di galassie e pianeti possa contribuire a ridefinire la fede, creando un linguaggio inedito per comunicare il mistero cristiano.
“Peyron, cappellano del Politecnico di Torino e docente di Teologia digitale alla Cattolica di Milano, sottolinea l’importanza della tecnologia nel ricordare che il nostro mondo è un dono.” In un contesto in cui la tecnologia pervade ogni aspetto della vita, egli afferma che occorre custodire l’umanità. “Cieli sereni” non è solo un’opera letteraria ma rappresenta anche un diario personale, un viaggio nell’universo che si intreccia con la spiritualità.
Un progetto per le scuole
Con il supporto della Fondazione Matrice e grazie ai fondi del Pnrr, Peyron ha in cantiere un’iniziativa ambiziosa: costruire il primo telescopio solare ad uso scolastico. “Vogliamo coinvolgere insegnanti di diverse discipline,” ha dichiarato, “in modo da promuovere un approccio multidisciplinare. È sorprendente come il tema dello spazio riesca a unire e ad abbattere le incomprensioni.” Questo progetto mira a incoraggiare un’interazione costruttiva tra scienza e fede, creando nuove opportunità di apprendimento per le generazioni future.
La tecnologia come cura dell’umano
Peyron riflette anche sul ruolo della tecnologia nella vita quotidiana. Per lui, “la tecnologia deve custodire l’umano.” Questo punto di vista rivela la sua preoccupazione sull’uso che si fa degli strumenti digitali: “I social media, per esempio, possono creare dipendenza, ma anche generare indipendenza.” Egli sostiene che la vera sfida è riuscire a incorporare nell’innovazione tecnologica un vero elemento di cura, piuttosto che solitudini digitali.
Il teologo non si limita a criticare le problematiche legate all’uso della tecnologia. In effetti, è coinvolto anche nella Fondazione Nazionale per l’Intelligenza Artificiale di Torino, dove ha contribuito alla sua creazione. “L’IA è una cultura,” ha chiarito. La tecnologia, sebbene potente, deve essere vista come uno strumento da utilizzare per migliorare le relazioni umane, piuttosto che per sostituirle.
Sconfinato: un nuovo viaggio letterario
Peyron ha anche rivelato che un nuovo libro, intitolato “Sconfinato,” sarà pubblicato ad aprile 2025. L’idea centrale di quest’opera è che “la terra potrebbe essere più bella se lasciassimo che il cielo sconfinasse un po’ di più.” Per Peyron, Cristo rappresenta l’assoluto, “lo sconfinato per definizione.” Con il suo lavoro, introduce una riflessione profonda su come le esperienze cosmiche possano arricchire il nostro legame con la spiritualità.
In questo contesto, l’argomento di Peyron va ben oltre la mera contemplazione del cielo o l’utilizzo di strumenti scientifici. È un richiamo a esplorare nuove dimensioni del pensiero e del dialogo tra fede e progresso, esprimendo la necessità di un approccio più umano e sostenibile nell’era della tecnologia avanzata.
La partecipazione di Luca Peyron alla Fiera del Libro di Taipei evidenzia il suo impegno a portare questa importante conversazione a livello internazionale, creando un ponte tra diverse culture e discipline, affinché scienza e fede possano coesistere e prosperare in armonia.
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