Il digitale entra nel sinodo in corso, queste le parole del cardinale relatore generale Jean-Claude Hollerich, arcivescovo di Luxembourg sul tema.
Non è la prima volta che nel nostro cammino incontriamo il tema della missione. Anzi, è emerso continuamente nei lavori del secondo Modulo: la comunione non è chiusa in se stessa, ma spinta verso la missione; al tempo stesso, lo scopo della missione è proprio quello di estendere il raggio della comunione, consentendo a un numero crescente di persone di incontrare il Signore e accogliere la sua chiamata a far parte del suo Popolo.
Dal lavoro dei giorni scorsi possiamo trarre un esempio per evidenziare la prospettiva a partire dalla quale rifletteremo sulla missione. Vari interventi nei giorni scorsi hanno parlato del “continente digitale”.
Molti di noi vedono internet solo come uno strumento di evangelizzazione. Ma è più di questo. Trasforma il nostro modo di vivere, di percepire la realtà, di vivere le relazioni. Così diventa un nuovo territorio di missione. Proprio come Francesco Saverio partì alla volta di nuove terre, siamo disponibili e preparati a navigare verso questo nuovo continente? La maggior parte di noi non può essere guida in questi nuovi contesti della missione… abbiamo bisogno di essere guidati da coloro che abitano il continente digitale.
Noi vescovi, nella maggior parte dei casi, non siamo i pionieri di questa missione, bensì coloro che stanno imparando lungo il cammino aperto dai membri più giovani del Popolo di Dio. Più tardi sentiremo di più su questo argomento. In ogni caso, questo esempio ci aiuta a capire perché il titolo che affrontiamo parla di corresponsabilità nella missione: tutti i battezzati sono chiamati e hanno diritto a partecipare alla missione della Chiesa, tutti hanno un contributo insostituibile da dare. Quanto vale per il continente digitale, vale anche per altri aspetti della missione della Chiesa.
Card. Jean-Claude Hollerich