Alla chiusura delle iscrizioni per l’edizione 2023 delle Olimpiadi italiane di cybersecurity si registrano più del doppio degli iscritti rispetto all’anno precedente, un importante risultato per il Cybersecurity National Lab del Cini che promuove l’iniziativa in collaborazione con Fondazione Serics e Security and Rights In the CyberSpace. Inoltre, rispetto al 2022, quest’anno segna anche un notevole aumento nelle studentesse iscritte alle «OliCyber», con una crescita delle sottoscrizioni femminili al programma del 296%.
“La nostra comunità sta facendo passi da gigante nell’abbattimento di certe barriere culturali derivate da epoche meno inclusive, che hanno finito per tagliare fuori una quantità incalcolabile di talenti inespressi” ha sottolineato Gaspare Ferraro, coordinatore di CyberChallenge.IT e OliCyber. Dopo le selezioni scolastiche tenutesi a dicembre, i partecipanti saranno inseriti in una serie di training camp presso l’International Training Centre ILO di Torino. Qui avranno la possibilità di affinare le proprie conoscenze partiche e teoriche in vista delle prove territoriali di marzo, dalle quali emergeranno i cento finalisti in corsa per il podio, che affronteranno le sfide finali il prossimo 27 maggio.
Riguardo alla provenienza degli aspiranti hacker etici, dal Meridione arriva la spinta maggiore, con le province di Cosenza e Bari prime classificate per adesione, rispettivamente con 438 e 284 iscritti. Seguono Milano (221), Salerno (217) e Roma (191). Il 65% dei ragazzi ha tra i 16 e i 17 anni. OliCyber fa parte, insieme a CyberChallenge.IT e CyberTrials, della filiera di formazione sulla cybersicurezza del Laboratorio e della Fondazione Serics, che si inserisce all’interno del Piano di Implementazione della Strategia Nazionale di Cybersicurezza (2022-2026). Al loro fianco anche CyberHighSchools, programmi con cui studenti e professori hanno accesso a corsi avanzati e di aggiornamento su materie tecniche e scenari di difesa informatica.
R.V.