Più di un miliardo di persone, ad oggi, è un utente di Instagram, circa il 13% della popolazione mondiale ed il social è popolato per circa il 7%, 7,5 milioni, da utenti che non hanno ancora compiuto i 18 anni.

Instagram permette infatti l’iscrizione già a 13 anni, proponendo, dopo l’esperimento fallimentare di una piattaforma parallela, un’esperienza con alcune attenzioni da parte del social: un profilo associato ad un utente minorenne è trattato in maniera particolare dall’algoritmo di ricerca in modo da rendere più difficile avere un contatto tramite una ricerca interna o esterna al social stesso, l’account può essere raggiunto da un numero minore di pubblicità ed è normalmente privato, rendendo più complicato il contatto con utenti sconosciuti.

Ad oggi però queste limitazioni possono essere aggirate dai giovani utenti semplicemente falsificando la propria data di nascita, lasciando diversi profili collegati a minorenni che vogliono poter sfruttare appieno la piattaforma esposti a tutte le potenziali minacce del social.

Per aggirare il fenomeno Meta, azienda proprietaria di Instagram, Facebook e WhatsApp, sta sperimentando l’opzione di dover provare la propria età tramite: la richiesta di un documento durante l’iscrizione al social, le referenze di tre persone già verificate dall’ecosistema Meta o tramite un riconoscimento facciale affidato a Yoti, un’azienda con sede a Londra specializzata nel riconoscimento tramite IA.

“Stiamo testando questo metodo per assicurarci che adolescenti e adulti abbiano l’esperienza giusta per la loro fascia di età”, spiegano da Meta “Collaboriamo con Yoti, un’azienda specializzata nella verifica dell’età online, per garantire la privacy delle persone”, precisano poi “La tecnologia di Yoti stima l’età in base alle caratteristiche del viso e condivide questa stima con noi. La tecnologia non può riconoscere le identità, solo l’età” Il processo, pur non essendo ancora ultimato, risulta essere efficacie nel 98,9% dei casi.

 

Emanuele DENTIS