Il crowdfunding è in rapida ascesa e negli ultimi anni, e ancor di più dall´inizio della pandemia, ha determinato un considerevole aumento dei fondi inviati da remoto, fenomeno che ha portato con sé anche una crescita della criminalità informatica legata alle raccolte online. Nel tentativo di fermare questo trend negativo è stato proposto da alcuni esperti del settore un utilizzo consapevole della tecnologia applicata ai servizi caritativi, in particolare l´uso della blockchain consentirebbe di notificare in modo incontrovertibile i flussi di denaro e le attività svolte grazie alle donazioni.
In occasione di Reinventing 2021, l’evento dedicato al Terzo Settore su temi del fundraising, della comunicazione sociale e della responsabilità sociale d’impresa, è stata presentata la startup Charity Wall, che attraverso i propri servizi si impegna a mostrare i vantaggi dell’impiego della tecnologia nella charity, a garanzia della trasparenza sia verso il donatore che verso l’ente benefico stesso. Grazie a questo progetto sono stati messi a punto strumenti informatici basati sul sistema di blockchain a supporto delle organizzazioni no profit, che vengono facilitate nella gestione delle transazioni e nel raggiungimento di nuovi donatori.
Ne è la prova l´esempio di Manalive, che grazie alle sicurezze garantite dalla blockchain è diventata la prima organizzazione non-profit in Europa mettere all´asta un’opera digitale e a raccogliere fondi tramite il sistema dei non-fungible token (Nft). Queste iniziative innovative introdotte per la prima volta in attività del Terzo Settore si inquadrano in quel processo che secondo Manalive è il futuro stesso del settore. Il suo presidente Gianmarco Oddo infatti commenta: “le associazioni del terzo settore hanno in questo particolare momento storico la necessità e il dovere di innovare e trovare nuovi canali sostenibili di finanziamento delle proprie attività al fine di continuare ed ampliare la propria opera umanitaria”.
Michela ACCOTTO