Istruzione, Italia in ritardo

L´Italia sembra piuttosto in ritardo sull´istruzione se paragonata agli altri Paesi Europei, infatti si colloca al penultimo posto nella graduatoria UE27 per quota di laureati.

Solo il 20,1% della popolazione tra i 25 e i 64 anni risulta aver conseguito un titolo di laurea, contro il  32,5% della media europea. Inoltre, dal “Rapporto annuale 2021. La situazione del Paese” presentato dall´Istat, emerge un divario considerevole tra uomini e donne che conseguono la laurea, la prima categoria infatti si trova in ultima posizione in Europa (21,4% uomini laureati in Italia contro 35,7%). Sebbene le donne sembrino avere una maggiore probabilità di laurearsi, con un indice di successo del 34,3%, il dato risulta comunque inferiore rispetto alla controparte europea, che conta un 46,2% di donne laureate.

Riguardo alla dispersione scolastica, nel 2020, il 13,1% dei giovani ha abbandonato precocemente gli studi raggiungendo al massimo la licenza media (contro 10,1% in Ue27). Un altro dato significativo è quello relativo alla Didattica a Distanza: tra aprile e giugno 2020, l’8% degli iscritti (600mila studenti) delle scuole primarie e secondarie non ha partecipato alle video lezioni, con un minimo di esclusi al Centro (5%) e un massimo nel Mezzogiorno (9%). A questi si aggiungono 205mila che hanno fatto lezioni con una parte minoritaria degli insegnanti e con compiti assegnati qualche volta o mai.

Dal rapporto Istat emergono anche i numerosi disagi percepiti dagli studenti a seguito della sospensione della didattica in presenza: abbassamento del rendimento scolastico (uno studente su quattro), irritabilità o nervosismo (quasi uno su tre), disturbi alimentari o disturbi del sonno e paura del contagio (uno su dieci), numeri che sembrano indicare le ragioni dell´aumento degli abbondoni precoci degli studi anche negli iscritti tra i 18 e i 24 anni.

R.V.

 

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