Ecco l’Humane Technology Lab

La tecnologia digitale è sempre presente nella nostra vita. A partire dallo smartphone che ci segue dovunque, fino ad arrivare ai sistemi di intelligenza artificiale che sono il cuore degli assistenti personali come Alexa e Google Home, sempre più presenti nelle nostre case. 

La diffusione e dell’utilizzo della tecnologia, ha avuto una netta accelerazione durante la Pandemia, che ha spostato nel mondo digitale – dal telelavoro alla formazione a distanza – una serie di esperienze che prima erano fatte prevalentemente faccia a faccia. Questi cambiamenti hanno generato una serie di importanti quesiti: Come cambiano lavoro e formazione passando nel mondo digitale? Quali sono gli impatti psico-sociali, pedagogici, economici, giuridici e filosofici legati a questi cambiamenti? È possibile usare le nuove tecnologie per promuovere la crescita personale e sociale? 

Nel rispondere a queste domande l’aspetto etico ha un ruolo centrale. Infatti, ad entrare in gioco non c’è soltanto la massimizzazione del profitto ma anche la dignità degli utilizzatori della nuova tecnologia e il rispetto dei loro diritti fondamentali. Per questo, lasciare il monopolio delle risposte a sviluppatori, tecnici e informatici può portare ad una visione parziale dei cambiamenti in corso e delle loro conseguenze.

La sfida del neonato, Humane Technology Lab, il Laboratorio dell’Università Cattolica del Sacro Cuore è proprio quella di rispondere a queste domande facendo dialogare le diverse competenze dell’Ateneo per offrire un approccio multidisciplinare alla comprensione e all’attività di ricerca dedicate all’interazione tra nuove tecnologie ed esperienza umana. 

Il Laboratorio si avvale un gruppo di ricercatori che fa a capo a diverse facoltà dell’Ateneo – da Psicologia a Economia, da Giurisprudenza a Scienze politiche e sociali, da Scienze della formazione a Scienze agrarie, alimentari e ambientali, solo per citarne alcune – e già impegnato su diversi ambiti di ricerca: robotica e mondo del lavoro; intelligenza artificiale e questioni giuridiche; machine learning e trasformazione dei modelli educativi; cyberpsicologia; tecnologia e ambiente. 

 

Partendo dal riconoscimento della dignità umana, ossia che ogni utilizzatore della tecnologia è una persona e in quanto tale ha proprie emozioni, propri obiettivi, proprie aspirazioni, il lavoro del Laboratorio si concentrerà su due aspetti: da una parte, sapendo che la tecnologia può essere invasiva e avere impatti negativi, identificare i problemi e trovare a breve termine soluzioni a scopo preventiva; dall’altra sulla tecnologia cosiddetta positiva, per capire quale benessere può produrre sulla collettività e sulla società nel suo complesso. 

A questo proposito il Laboratorio ha sviluppato COVID Feel Good, un protocollo virtuale di una settimana per alleviare l’ansia e lo stress generati dalla pandemia e migliorare le relazioni interpersonali. Il protocollo associa alla fruizione di una esperienza virtuale – Il Giardino Segreto, che simula la visita di un giardino Zen – una serie di compiti che consentono di riflettere sulla propria identità e sulle relazioni interpersonali. Il protocollo è stato testato su una serie di studenti dell’Ateneo mostrando la sua efficacia nel ridurre ansia e depressione.

Tra le altre attività di Humane Technology Lab figurano la partecipazione al primo Dottorato nazionale in Intelligenza Artificiale (PhD AI); la partecipazione a Expo Dubai; il rafforzamento del rapporto con l’Istituto Italiano di Tecnologia; e l’attivazione di collaborazioni di ricerca internazionali nell’ambito della Strategic Alliance of Catholic Research Universities (Sacru).

Giuseppe RIVA
Direttore Humane Technology Lab

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