Nel 1995 fu il belga Bosman a stravolgere il calciomercato, oggi un belga ben più famoso come Kevin De Bruyne lo sta rifacendo. Per rappresentarsi al meglio, non si è affidato alla simpatia, ha incaricato degli analisti di dati affinché dimostrassero con i numeri quanto la sua presenza in campo fosse importante per la squadra. Ha commissionato anche uno studio che gli permettesse di valutare quanto fosse per lui conveniente rinnovare o andare in un altro club, analizzando le potenziali società che avrebbero potuto ingaggiarlo. Una volta compreso che il Manchester City risultava una delle migliori opzioni possibili, De Bruyne ha presentato lo studio che ne dimostrava l’importanza nel gioco. Il risultato è stato sorprendente, con un aumento dell’ingaggio di 60.000 euro a settimana.
Di giocatori che si rappresentano da soli ce ne sono parecchi, ma mai nessuno si era basato sui dati di gioco per il rinnovo dei contratti e nemmeno i procuratori sono soliti farlo. L’analisi è sempre parziale, gli attaccanti valgono per i gol, i portieri per le parate, ma chi sta in mezzo al campo e non ha un obiettivo unico come può essere valutato? Basare la contrattualizzazione sui dati di gioco renderebbe la valutazione meno soggettiva. Sarebbe rivoluzionario perché gli agenti non potrebbero chiedere cifre esorbitanti non comprovate dai dati, il prezzo del cartellino di un giocatore non diverrebbe più qualcosa di misterioso o di gonfiato per ottenere plusvalenze.
Il problema alla base è che, ancora oggi, lo sport si basa spesso su emozioni e sensazioni. Se avete visto il film “Moneyball” sapete che nel baseball fino a quando gli Oakland Athletics hanno sviluppato un software di analisi delle prestazioni, le squadre erano fatte dagli scout in base alla loro opinione personale. Questo ha permesso agli Athletics, nel 2002, di creare una squadra capace di battere il record di 19 vittorie consecutive in una sola stagione. Scoperto il metodo di analisi dati usato a Oakland, in breve è divenuto l’unico riconosciuto nel baseball professionistico. Si apre una nuova stagione per i dati nel calcio?
Andrea ANNUNZIATA