Opere d’arte virtuali, mercato in crescita

Mike Winkelmann è un artista digitale, grafico ed animatore, geniale e paziente. Tutti i giorni, dal primo maggio 2007, ha pubblicato una sua opera online. Ogni giorno una nuova storia da condividere con i suoi estimatori. Poi, una mattina, la geniale trovata: riunire tutte le immagini condivise nei precedenti 13 anni e mezzo in una sola opera: “Everydays: the first 5.000 days” (“Tutti i giorni: i primi 5.000 giorni”).

La casa d´aste Christie’s ha battuto la creazione di Beeple (nome d’arte di Mike) per 69.346.250 dollari. Sì avete letto bene: più di 69 milioni di dollari. E’ proprio il caso di dire che la pazienza paga!

Si tratta del più costoso “Non Fungible Token” o NFT, opera digitale autenticata attraverso la tecnologia blockchain, la stessa che sta alla base delle criptovalute con le quali è stato pagato. Fino allo scorso ottobre, la cifra più grande che il quarantenne del Missouri aveva incassato per una sua opera era stata di 100 dollari. Poi, 5 mesi fa, un collezionista di Miami acquistò un suo video di 10 secondi per 67.000 dollari per poi rivenderlo a febbraio a 6.6 milioni.

Quello di Beeple non è però un caso isolato: in una sola settimana il sito della NBA ha venduto brevi video di partite di basket per un totale di 150 milioni di dollari. Stiamo forse assistendo all’esplosione di un nuovo mercato (o di una nuova mania) ma la nascita dei primi NFT risale già a qualche anno fa. Uno dei primi esempi, forse quello più celebre, è stato, nel 2017, il gioco elettronico CryptoKitties che consente di acquistare e allevare gattini virtuali. La vita non sarà un gioco ma giocare aiuta a vivere meglio…

Nel 1968 Philip Dick intitolava un suo racconto “Gli androidi sognano pecore elettriche?”. Chissà se il grande scrittore di fantascienza avrebbe mai immaginato che, a sognare animali “elettrici” saremmo stati, un giorno, noi umani… Potenza del digitale. Si tratterà davvero della nuova frontiera dell’arte e del collezionismo e quale sarà il suo futuro? Lo scopriremo, forse, solo sognandolo.

Luca MARTINA

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