Il cellulare rigenerato fa bene all’ambiente e al portafoglio!

La produzione di smartphone e delle componenti per i cellulari di ultima generazione produce un impatto ambientale considerevole e se si considera che hanno una vita media di circa due anni e che lo smaltimento risulta estremamente complesso, se non impossibile, il danno causato al nostro ecosistema dalle nuove tecnologie non può lasciarci indifferenti.

Per questo comprare “rigenerato” non fa bene solo alle nostre tasche ma anche al pianeta. Per prodotto rigenerato si intende, ad esempio, un modello appena uscito dalla fabbrica che risulta avere qualche lieve difetto estetico o il cui imballaggio ha subito qualche danno durante il trasporto, ma che non presenta alcun problema a livello funzionale. Oppure un dispositivo utilizzato ma restituito dopo poco tempo, ben controllato dal rivenditore e completamente rinnovato a livello software e hardware. Ecco perché il rigenerato non può essere comparato con l’usato.

Comprare prodotti rigenerati permette di risparmiare circa un 30% sul prezzo finale e la diminuzione dei nuovi acquisti porta le compagnie a limitare l’immissione di prodotti sul mercato. Sebbene si possa credere che solo gli ultimi modelli di iPhone si collochino sul mercato del rigenerato, è possibile acquistare qualsiasi prodotto di uso domestico con questa modalità, come accessori per il pc, macchine fotografiche, piccoli elettrodomestici e anche frigoriferi e lavastoviglie!

Quest’ultimo anno così complesso ci ha fatto riflettere sulle spese quotidiane ma anche sulle nostre azioni che inevitabilmente influenzano l’ambiente che ci circonda. Dallo stop allo shopping sfrenato per passare ad un guardaroba vintage e sostenibile, al regifting – che permette di donare a qualcuno che possa apprezzarlo un regalo ricevuto ma a cui non siamo affezionati – stiamo facendo dei piccoli passi verso un’economia circolare che valorizzi il riutilizzo piuttosto che le nuove produzioni, più consapevole delle potenzialità dei prodotti che il consumismo sfrenato ci chiede di sostituire senza sosta e, spesso, senza ragione.

Jasmine MILONE

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