Infrarossi in medicina nuova frontiera

Un visore notturno e un termometro potrebbero salvarci la vita. Secondo una recente ricerca pubblicata sulla rivista scientifica Nature condotta da Arnold Milstein, docente di medicina, Fei-Fei Li professoressa di informatica e co-direttrice dell’Human-Centered AI Institute dell’Università di Stanford e dal dottor Albert Haque, la presenza di sistemi di intelligenza artificiali applicati alle preesistenti tecnologie che sfruttano le frequenze infrarossi potrebbe giovare all’ambiente medico. L’idea è nata da uno studio sugli errori sanitari condotto presso la Stanford University, errori che potrebbero essere evitati tramite l’ausilio di innovazioni tecnologiche, permettendo così di salvare molte vite.

La ricerca si basa sulla creazione di un «ambiente intelligente» capace, tramite sensori, di monitorare i pazienti fornendo un supporto ai medici durante le cure. Le tecnologie a cui lo studio fa riferimento sono già esistenti, come i raggi ad infrarossi. Ampliarne l’uso potrebbe fornire informazioni tempestive nel caso di scorretta sanificazione delle mani o peggioramento delle condizioni dei pazienti e aiutare medici ed infermieri nei momenti di grande affollamento degli ospedali. L’uso degli infrarossi unito al metodo di analisi automatica porterebbe ad avere ambienti più sicuri, permettendo ai medici di intervenire rapidamente in caso di infezioni ospedaliere ed altri problemi che possono insorgere a seguito di un ricovero.

Inoltre, i vantaggi di questo approccio si estendono ai disturbi psichici e del comportamento, infatti il monitoraggio delle attitudini dei pazienti potrebbe condurre anche a diagnosi psicologiche precoci. La questione in sospeso rimane sempre la cessione dei diritti sulla privacy da parte dei pazienti, che dovrebbero essere costantemente osservati da telecamere a infrarossi. L’uso della tecnologia per l’assistenza e la cura delle persone con uno stato di salute fragile potrebbe condurre a risultati favorevoli a costi limitati e diventare quindi una strada percorribile in un futuro non troppo distante.

Lucrezia BARISELLI

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