Noi, il Web e l’esercizio della libertà

La libertà è consapevolezza della possibilità. È sapere di «poter potere». Di qui, è facile dedurre che esiste una libertà passiva e una libertà attiva: la prima riguarda la consapevolezza di poter scegliere tra diverse possibilità – A e B – e tale rimane fino a quando le circostanze della vita non chiedono di scegliere tra A e B; la seconda riguarda l’effettiva scelta tra A e B. Vi è differenza tra l’essere liberi e l’esercitare la libertà. Si consideri ora lo strumento. Lo strumento è un oggetto sorto dall’umana capacità di «fare», ovvero dalla tecnica. Lo strumento amplia le possibilità. Senza, le possibilità si riducono – basti pensare agli occhiali, alla ruota, alla penna, al citofono, alla lavatrice.

Lo smartphone è uno strumento. E possedendolo, aumenta la consapevolezza delle possibilità. Avendo infatti accesso ad un indeterminato mondo quale è il web, si conoscono ulteriori possibilità di scelta: «posso diventare ciò che voglio». Lo smartphone è condizione di possibilità di una libertà che si scopre non solo più ampia, ma anche capace di allargare indefinitamente i propri limiti. È un nuovo orizzonte paradigmatico e pervasivo: A e B diventano A, B, C, D, E e così via. La consapevolezza di potere (ovvero la libertà passiva) si amplia. Non solo: per il movimento continuo che caratterizza il web, sorge la sensazione, inquietante e mai pienamente soddisfatta in quanto impossibile da soddisfare, che le possibilità non si esauriscano con Z, ma che continuino oltre la Z.

Lo sguardo sul mondo cambia: diventa possibile ciò che prima non lo era. L’umano è più libero: sa di poter potere di più rispetto a prima. E questo poter potere è intrecciato al possesso dello strumento. Non possederlo implica minori possibilità, ovvero si vive una riduzione della propria libertà passiva: si sa di non poter più scegliere tra A, B, C, D e così via. A questo punto si apre un grande problema: sapere di poter indefinitamente potere crea insoddisfazione; sapere di non poter più potere laddove prima si poteva crea frustrazione. Come risolvere?

Luca PREZIOSI

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