L’emergenza Covid-19 ha messo a dura prova il Servizio Sanitario Nazionale, ma ne ha anche accelerato la trasformazione, evidenziando la necessità di un sistema connesso, rapido ed efficiente, che possa adattarsi alle necessità dei cittadini a costi limitati.
Così, si sono notevolmente ridotti i pregiudizi sul digitale e sebbene fino a poco tempo fa solo pochi medici comunicassero con i pazienti tramite WhatsApp,oggi circa il 70% di loro è incline all’utilizzo di piattaforme come Skype o Zoom per raggiungere i pazienti in poco tempo e dedicarsi ai casi meno impegnativi soprattutto a distanza.
In particolare, i medici che si occupano di medicina generale hanno vissuto un calo dei flussi di pazienti in studio e si sono ritrovati a dover aumentare la propria disponibilità telefonica. Un sondaggio condotto su un campione di 740 Mmg dall’Osservatorio, in collaborazione con la Federazione Italiana Medici di Medicina Generale (Fimmg), evidenzia che gli strumenti digitali di cui i medici di famiglia hanno sentito più bisogno in questa fase sono stati: lo smartphone per comunicare con i pazienti e con altri medici (indicato dal 72%); il Pc portatile (61%) per accedere alle applicazioni e ai documenti da remoto attraverso Vpn (60%); strumenti per la condivisione e archiviazione di documenti (51%); soluzioni di virtualizzazione di desktop e applicazioni (48%); tablet (47%); e strumenti per le call-conference (41%). La maggior parte disponeva di smartphone (88%) e PC portatile (73%), ma solo il 47% aveva accesso a una connessione di rete sicura (Vpn).
Sebbene fino a pochi anni fa le nuove tecnologie erano di supporto quasi esclusivo del settore chirurgico e diagnostico, oggi gli strumenti digitali diventano fondamentali in moltissimi ambiti del campo medico-sanitario, a partire dalla comunicazione con il paziente.
Risulta fondamentale, quindi, che lo Stato favorisca l’utilizzo di strumenti digitali, investendo in aggiornamento e in acquisto di mezzi necessari alla cura di chi si rivolge ai servizi pubblici nazionali nella prossimità, anche se virtuale.
Jasmine MILONE